Ci siamo già soffermati sulla rilevanza che la mente acquisisce nello sport. La competizione di alto livello, così come lo sforzo quotidiano che ognuno di noi compie vengono dall’alto.
Avvicinare lentamente, ma costantemente, il top della condizione, non passa quindi esclusivamente dalle doti fisiche. Bisogna tenere conto di altro ancora.
A remare contro però, può capitare che siamo noi stessi. Il peggior nemico che possiamo trovarci di fronte è appunto quello che ci compare quando siamo davanti allo specchio.
I condizionamenti mentali, dovuti a paura, scoramento e sfiducia “zavorrano” la nostra determinazione e per questo motivo dobbiamo imparare a gestire sensazioni negative.
Vediamo allora come affrontare il mental conditioning e dove intervenire per calibrare i nostri atteggiamenti e rendere efficaci gli esercizi che compiamo.
Il controllo delle emozioni è un’attitudine da allenare. Spesso la chiave del successo risiede proprio nel controllo delle emozioni.
Il nervosismo e la tensione che spesso introducono un “appuntamento importante” devono essere gestiti. Lavorate allora sulla concentrazione. E sulla respirazione. Eviterete notti insonni ed eccessive preoccupazioni.
Altro elemento da considerare è la mancanza di convinzione di sé. E’ deleterio sottovalutarsi perchè si dà troppa importanza al confronto con gli altri.
L’essere meno prestanti di qualcuno non vuol dire non poter ottenere risultati comunque soddisfacenti e più proporzionati alle personali capacità.
Vedrete che ponendo una maggiore attenzione a questi aspetti avrete un approccio migliore ai vostri allenamenti. E un attitudine positiva non potrà che migliorare e avvicinare i risultati prefissi.
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