L’evento sportivo che ha magnetizzato le cronache di questi giorni è stato di certo il SuperBowl 2014, giocato fra i Denver Broncos e i Seattle Seahawks.
La finale del campionato professionistco di football americano, l’evento sportivo più seguito dagli statunitensi, si è tenuto nella notte fra domenica e lunedì a New York. E per la cronaca ha visto i Seahawks dominare i rivali di Denver (43-8).
Una palla ovale è stata quindi contesa nuovamente da uomini in divisa con l’intento di segnare l’ambita meta e far esultare i tifosi al MetLife Stadium (e le decine di milioni di telespettatori davanti lo schermo).
Ma più del risultato sportivo in sè, soffermiamoci su tutto ciò che fa da introduzione a eventi del genere.
La preparazione di questi atleti è infatti durissima e presuppone la necessità di irrobustire le articolazioni per sostenere i duri contatti previsti in questa disciplina.
L’intensità dei tanti “scontri” dipende ovviamente dalla posizione che si occupa sul campo e quindi dal ruolo svolto all’interno delle azioni di gioco, siano esse offensive o difensive.
Lavorare sulle braccia e la parte superiore del corpo sarà ad esempio fondamentale per il quarterback, a cui spetta lanciare la palla ai ricevitori in cerca della “end zone”.
Allo stesso modo, ottenere la massima capacità e fluidità di corsa diventa un tassello fondamentale nella gestione del fisico dei receivers, che devono prendere la palla e lanciarsi verso la meta.
Gli uomini di linea (la schiera di difensori che fa di tutto per disturbare l’azione di attacco e tentare di placcare il quarterback) hanno bisogno di aumentare la stazza e lavorare sulla forza.
Ma anche in questo caso, come in ogni sport, a fare la differenza sono la determinazione e la preparazione fisica e mentale. Allora, prendiamo esempio da questi campioni e avremo più forza per sostenere i nostri allenamenti.
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