Gli appassionati di home-fitness sanno bene quanto sia efficace la tecnologia applicata ai vari attrezzi utilizzati in casa per il proprio benessere.
Tapis roulant di nuova generazione, cardiofrequenzimetri e app di settore integrano ormai gli allenamenti di tanti di noi.
Ma se a livello, diciamo così, amatoriale, è possibile aumentare con questi “aiutanti” l’efficacia delle prestazioni, a livello professionale si va verso studi sempre più specifici.
Diversi sono gli esempi in questo caso. Nello sci ad esempio, si da sempre più risalto ai risultati ottenuti anche grazie all’utilizzo di tute speciali.
Questo “abbigliamento” permette di monitorare in tempo reale le sollecitazioni che i muscoli e le articolazioni subiscono sulle piste innevate.
Un aiuto non da poco per calibrare sforzi e movimenti, visto che le discese sugli sci variano di volta in volta anche in base alla consistenza della neve e alla risposta del nostro fisico.
Ma fra gli strumenti della tecnologia applicata allo sport professionistico ha attirato la nostra attenzione anche la vasca ergonometrica.
Si tratta di un grande contenitore d’acqua dove gli atleti nuotano controcorrente. Variando l’intensità della spinta dell’acqua si valutano così le reazioni del nuotatore alle sollecitazioni.
Ma anche il calcio, spesso restio alle novità, si è dimostrato più aperto alla tecnologia negli ultimi anni.
Ultimamente sentiamo parlare più spesso della “gabbia”, ossai di una struttura nella quale il calciatore deve intercettare i palloni sparati da un’apposita macchina e indirizzarli il più velocemente possibile in punti precisi.
Un allenamento per migliorare riflessi e precisione nei passaggi e nel tiro, che gli allenatori apprezzano sempre più, così come apprezzano l’uso del gps per monitorare sul campo spostamenti e atteggiamento tattico dei giocatori.
Anche lo sport insomma, ha bisogno della tecnologia per esaltare le prestazioni.
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